Presentazione di Carlo Pineider
Di seguito sono raccolte settanta schede relative ad altrettanti disegni che ho raccolto dal 1980 ad oggi.
E’ una piccola collezione senza pretese e non vi figurano nomi di spicco, ma i fogli, che rappresentano quasi tutte le scuole italiane, pur con le necessarie eccezioni, sono di qualità abbastanza buona o interessanti da un punto di vista di studio o come semplice testimonianza. Le scuole più rappresentate sono quella fiorentina (ovviamente) e quella veneta, per la quale ho sempre avuto una particolare predilezione.
L’inizio della raccolta è stato determinato da una forte attrazione per la grafica antica che, avendo avuto in un lontano passato larvati prodromi, si è poi manifestata tangibilmente quasi all’improvviso, non senza la complicità di mia moglie Maria. Questa passione, come qualsiasi altra, implica inesorabilmente una necessità fisica: il possesso dell’oggetto amato; un inizio quindi come tanti altri, anzi, come tutti.
Ma col passare del tempo, in modo quasi insensibile, è subentrato, affiancandosi al mero desiderio di possesso, per poi pian piano prendere il sopravvento, un desiderio di tipo diverso, quello cioè di sottrarre almeno alcune, poche opere d’arte, all’incerta e ingiusta sorte di un mercato che non si fa scrupolo di disperdere le nostre ricchezze culturali, grandi o piccole che siano, ma pur sempre uniche ed insostituibili. La necessaria conseguenza delie mie convinzioni non poteva essere che quella di salvare “per sempre” queste poche piccole opere d’arte, spesso non importanti, ma pur sempre una testimonianza del passato.
Destinare questi disegni a far parte della raccolta del Gabinetto delle Stampe e dei Disegni degli Uffizi di Firenze costituisce quindi il logico approdo dei miei desideri e dei sentimenti che da sempre mi legano ai “miei fogli” e alla più prestigiosa Istituzione per la conservazione della grafica della mia città e del mondo.
Le schede qui raccolte le ho scritte, negli anni, esclusivamente per me, per mia soddisfazione personale e non avrebbe potuto essere diversamente, in quanto non sono un addetto ai lavori; le ho scritte tuttavia con grande rigore personale, evitando sempre attribuzioni istintive o di comodo in presenza di ogni anche piccolo dubbio; così, in alcuni casi, mi sono sentito addirittura costretto a non accogliere (pur menzionandole sempre) alcune attribuzioni di veri addetti ai lavori, che avrei potuto sfruttare a mio favore, solo perché intimamente non mi convincevano; agendo così, non per presunzione, ovviamente, ma solo per onestà intellettuale verso me stesso, mi sono consapevolmente esposto al rischio di commettere degli errori; mi auguro che non siano troppi e che comunque vengano giudicati e compresi con benevolenza.
La mia speranza è che queste schede, pur nella loro limitatezza determinata dalle mie inevitabili carenze conoscitive, possano tuttavia in qualche modo essere utili, almeno come punto d’avvio, per uno studio approprialo e qualificato.
Le schede sono numerate in ordine cronologico di acquisizione; ciò determina purtroppo l’inconveniente che non sono raggruppate per scuole e che più fogli dello stesso autore non risultano riuniti: ho fatto tuttavia questa scelta per non rinunciare alla possibilità di ripercorrere con immediatezza l’iter naturale di sviluppo della raccolta.
Non posso concludere queste poche righe senza rivolgere il mio più sentito ringraziamento alla Dott.ssa Annamaria Petrioli Tofani che fino dall’ormai lontano 1980 mi ha benevolmente accolto al G.d.D.S. ed alla cui profonda conoscenza devo alcuni importanti suggerimenti.
Ringrazio inoltre la Dott.ssa Lucia Monaci, che con la sua gentilezza e la sua inesauribile disponibilità ha sempre agevolato ogni mia ricerca, come pure Antonia Adamo Galizia, Elisabetta Baridinelli Fossi, Maurizio Bacci e tutto il personale dei vari settori del Gabinetto Disegni che mi hanno sempre aiutato con amicizia e simpatia. Un ringraziamento particolare va infine a Sergio Boni, al quale da tanti anni mi legano amicizia e stima, che con la consueta professionalità e nonostante i suoi innumerevoli impegni, si è preso cura nel tempo dei “miei fogli”.
Carlo Pineider