La scheda di Restauro del Sant’Antonio in trono fra Santi

 

SANT’ANTONIO ABATE IN TRONO TRA SAN LEONARDO

E SAN GIULIANO OSPITALIERE

SCHEDA DI RESTAURO

di Lucia Biondi

Il dipinto raffigura Sant’Antonio Abate in trono tra San Leonardo e San Giuliano ospitaliere. Storie dei tre santi si leggono nella predella con Sant’Antonio scappa dalla tentazione del monte d’oro al centro, San Leonardo che libera i carcerati a sinistra e San
Giuliano che uccide per sbaglio i genitori a destra.
L’opera con la predella e la sua cornice monumentale è stata ritirata dalla chiesa il 2 ottobre 2017, per iniziare dopo poco il lungo e complesso intervento di restauro.
I problemi principali, che ci hanno convinto a intervenire tempestivamente, consistevano in un vistoso attacco di insetti del legno, dimostrato dai numerosi fori di uscita presenti sulla superficie dipinta e l’estrema fragilità della pellicola pittorica che si era sollevata in una serie di bolle e crestine diffuse su tutta la superficie.
Oltre a questi problemi, strettamente conservativi, la pregevole pala d’altare ne presentava anche altri di ordine estetico, legati alle incaute puliture del passato, che avevano impoverito la pittura, soprattutto per ciò che riguarda la figura di San Leonardo sulla sinistra. A questi effetti negativi si aggiungeva l’alterazione della vernice e dei ritocchi dell’ultimo restauro, effettuato nei laboratori della Vecchia Posta agli Uffizi nel 1953.
A dimostrazione che i problemi che affliggevano il dipinto avevano però un’origine antica, rimane come testimonianza una perizia del grande restauratore Fabrizio Lucarini che già nei primi anni del Novecento parlava della presenza dei tarli, dei sollevamenti di colore e delle pesanti patinature con cui in passato si era cercato di mimetizzare le gravi abrasioni
della pittura.
Se i materiali alterati erano stati rimossi nell’intervento del’53, a distanza di anni, come abbiamo visto, i problemi legati ai tarli e la fragilità del colore si sono puntualmente ripresentati.
Durante il nostro restauro abbiamo quindi disinfestato il supporto in legno con il metodo moderno dell’anossia, con la quale gli insetti muoiono per sottrazione di ossigeno e abbiamo consolidato accuratamente il colore.
In seguito è stata asportata la vernice ingiallita insieme ai ritocchi scuriti e il lavoro è stato completato da stuccatura e restauro pittorico.
Un particolare curioso emerso nel corso del restauro è la presenza di un esteso rifacimento in prossimità dello scalino ai piedi di sant’Antonio abate, con il quale l’artista stesso ha cancellato l’attributo del santo, il cinghiale o maiale che tradizionalmente lo accompagna, forse per dipingere proprio lì accanto una pace, quasi a copiare l’arredo
reale dell’altare sottostante.
La raffigurazione di quest’ultima purtroppo è stata eliminata a sua volta nel corso del tempo e nell’ampia mancanza centinata per colmare il vuoto a noi non è rimasto che ricostruire lo scalino e il pavimento rosato sotto il trono del santo.

Un discorso a parte merita infine il recupero della grande cornice all’antica, pesantemente ridipinta nell’Ottocento di colore grigio per imitare l’architettura della chiesa in pietra serena.
La complessa pulitura ha permesso di recuperare la decorazione sottostante, frammentaria ma preziosa, a base di azzurrite e foglia d’oro zecchino, che è stata quindi completata con gli stessi materiali, per riconsegnare l’opera alla cappella in tutta la sua
importanza di pala rinascimentale.

LUCIA BIONDI
Restauratrice di dipinti
e di sculture lignee
Via Cavour, 39 – 50129 Firenze –

Donatore: Prof.ssa Sarah Wiggins, attraverso la Fondazione Friends of Florence
Direzione del Restauro: Monica Bietti
Restauro: Lucia Biondi
Collaboratori: Roberto Buda (supporto ligneo)
Daniela Lippi (fermatura, stuccatura, restauro pittorico)
Luigina Ciurlia (restauro pittorico)
Andrea Montuori (restauro cornice)
Fotografie: Ottaviano Caruso

 

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